Psicologia Applicata

Psicoterapia

Posted on May 07th, 2014 in tutta l'area clinica

La psicoterapia ovvero la cura della mente è volta ad affrontare e ridurre la sofferenza psicologica, i sintomi psicopatologici, le disarmonie della personalità e delle relazioni, analizzando approfonditamente le motivazioni sottese a tali disagi. 

La psicoterapia consente di entrare in relazione con le proprie emozioni, pensieri e comportamenti e favorisce nuove modalità che portano al cambiamento graduale verso il benessere individuale, di coppia o familiare. L’individuo impara a gestire ed a reagire in modo diverso alla vita al mondo agli altri a ciò che rappresentava prima un problema o una difficoltà.

Non esiste la terapia migliore. Gli studi affermano che è la qualità della relazione terapeutica a fare la differenza e a rappresentare la condizione indispensabile per la riuscita del percorso. Al di là dell’orientamento gli elementi indispensabili per la buona riuscita della terapia sono la professionalità del terapeuta, la relazione, la fiducia in quest’ultimo e la motivazione del paziente al cambiamento. Lo psicoterapeuta è uno specialista laureato in medicina e chirurgia o in psicologia con una specializzazione post lauream di almeno 4 anni formato specificatamente per intervenire su una vasta gamma di disturbi psicologici, relazionali e di comunicazione, di sviluppo (disturbi dell’apprendimento, adhd, balbuzie), problemi di coppia, e della famiglia, problemi lavorativi (mobbing, burn out, stress ed esaurimento etc.), problemi di dipendenza (droghe, alcol, fumo, azzardo, internet, shopping compulsivo, etc.), psicosi, problemi da accumulo e tanti altri ancora.

Le psicoterapie offerte dal nostro studio sono:

  • -La terapia strategica breve che utilizza tecniche di suggestione ipnotica, paradossi e comunicazione efficace in modo da aggirare la resistenza al cambiamento del paziente e condurlo a percepire la realtà da un punto di vista più funzionale (ristrutturazione).
  • -La terapia sistemica che si fonda sull’analisi del  sistema famiglia, delle  interazioni, delle dinamiche e dei  processi comunicativi. La psicoterapia sistemico relazionale, attraverso l’utilizzo di compiti da attuare sia nelle sedute terapeutiche che a casa, si articola intorno alle problematiche dei ruoli, della gerarchia, delle alleanze, e della qualità della comunicazione all’interno del sistema.
  • -La psicoterapia integrata che mira al superamento di ogni specifica teoria o insieme di tecniche con l’obiettivo di progettare e realizzare trattamenti specifici, adattando la metodologia in base alle caratteristiche soggettive di ogni persona. Utilizzando per esempio tecniche quali la ristrutturazione delle false credenze, la self talk, la desensibilizzazione sistemica, tecniche di rilassamento o il Training Autogeno.

       – Le terapie Psico-corporee che partono da un lavoro sul corpo attraverso esercizi fisici o massaggi per apportare modificazioni nella psiche. Ci si fonda sull’assunto che le emozioni abbiano effetti sul corpo, soprattutto a livello di respirazione, postura, movimenti. Lo scopo è quello di rendere consapevoli i pazienti sui loro movimenti e posture abituali in associazione alle emozioni. Prevede una serie di esercizi atti a ridurre le tensioni muscolari, per consentire al corpo di “liberarsi”del problema emozionale. 

 

- La Psicoterapia Immaginativa che permette l’accesso all’inconscio tramite il linguaggio universale dei simboli. Apprendendo le tecniche immaginative il paziente  (meditazione, visualizzazioni, lavoro sui sogni, intuizione)  impara a decifrare gli importanti messaggi della funzione immaginativa tracciando attivamente una via per il benessere psico-fisico. Il paziente riapre ciò che è chiuso, fa  respirare ciò che soffoca. Le immagini smuovono il mondo emotivo del paziente.

Le immagini e i simboli sono il linguaggio prediletto della trasformazione e del cambiamento.

 
La terapia di coppia è un tipo di terapia diversa da tutte le altre. La coppia è un luogo di differenze . È buon punto di partenza per ricordare che l’uomo e la donna hanno due modi diversi di pensare, parlare e amare. Nella terapia di coppia si lavora  per riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi. La terapia di coppia rappresenta una opportunità per trovare una comunicazione efficace che riduce le incomprensioni e rafforza enormemente il rapporto. La coppia si dovrebbe impegnare, tra una seduta e l’altra, a riflettere e mettere in pratica ciò che è stato colto o discusso durante la seduta al di fuori del setting. Quando ciò accade la terapia porta ad una crescita della coppia. Se lo spazio non viene vissuto come momento di crescita e confronto la terapia non sarà costruttiva.

  • -La terapia psicosomatica che studia la relazione tra un disturbo somatico e i fattori psichici coinvolti nella sua origine. Quello che avviene nel nostro corpo ha sempre un corrispettivo simbolico nella psiche.

Le emozioni possono essere viste come il tramite, psicologico e fisiologico, tra eventi o situazioni stimolanti e i precursori del disturbo psicosomatico. Le nostre emozioni sono un meccanismo adattivo fondamentale per la sopravvivenza e lo scambio continuo tra individuo e ambiente.

Nel disagio psicosomatico la sofferenza trova una via di scarico immediata nel soma e le emozioni, seppur presenti, non vengono percepite. La persona si presenta come incapace di accedere al suo mondo emotivo e a trovare connessioni tra rabbia, frustrazione, stress e dolore somatico.

 

  • -La terapia positiva  è considerata una vera e propria rivoluzione nel campo della psicologia. Se in passato l’attenzione era focalizzata principalmente su malattia e disturbi mentali, ora l’interesse viene rivolto allo star bene, alla realizzazione di sé, delle proprie aspettative e alla ottimizzazione delle risorse personali.

L’obiettivo della psicologia positiva è quello di identificare le risorse e i punti di forza di una persona per stimolarne le capacità e permettere un pieno sviluppo della personalità. Questo permette di prevenire i disturbi emotivi e si accompagna ad una migliore salute fisica.

 

  • -La terapia psicoanalitica di  Sigmund Freud. Freud introdusse la talking cure (“la cura del parlare, del discorrere”). La consegna del paziente, rilassato e disteso sul famoso lettino, è di esprimere in totale libertà quanto gli viene in mente, in assenza di censure e tentando di contrastare regole morali o sociali che impediscono di raccontare i fatti per ciò che sono.

    Il metodo psicoanalitico permette che le parole scorrano senza alcuna logica che non sia spontanea in modo da portare alla luce verità che il paziente non sa  nemmeno di tenere nascoste.
    Per ottenere questo risultato è importante il transfert, attraverso il quale il recupero del trauma avviene grazie ad un certo rapporto di amore e odio instaurato tra paziente e terapeuta: il transfert non viene visto come ostacolo alla terapia ma anzi ritenuto essenziale per la guarigione del paziente.

    La cura così strutturata, ha lo scopo di ripercorrere la storia personale facendo emergere ed elaborando le rappresentazioni inconsce che dominano la vita del soggetto (immagini di sé, paure, fantasie, meccanismi di difesa ecc). Il paziente, assumendo un ruolo attivo e aiutato dalla professionalità dello psicoanalista, si cura da sé attraverso un processo di consapevolezza e ristrutturazione dei contenuti psichici inconsci. Uno degli assunti base della psicoanalisi sostiene che sia difficile risolvere conflitti attuali del paziente senza risolvere contemporaneamente i conflitti risalenti all’infanzia.

Tuttavia, ciò che viene rimosso non è noto e accessibile a priori. Per questo motivo Freud utilizzava il concetto di associazione libera, ovvero lasciare il paziente completamente libero di parlare svincolato da qualsiasi tipo di regola.

Dopo Freud parecchi altri autori hanno portato avanti le sue idee, sviluppando modelli anche molto diversi da quello originale, tutti basati però sui concetti fondamentali della psicoanalisi sopra esposti.

 
-  La terapia neuropsicologia clinicaè una scienza applicata che si interessa dell’espressione comportamentale di una disfunzione cerebrale. La sua rapida evoluzione in anni recenti rispecchia la crescente sensibilità dei clinici ai problemi pratici inerenti l’identificazione, la valutazione, l’assistenza ed il trattamento dei pazienti con lesioni cerebrali.

 
Attraverso l’esame neuropsicologico è possibile valutare le funzioni cognitive (memoria, linguaggio, attenzione, organizzazione e coordinazione dei gesti) e comportamentali e la loro correlazione con un danno cerebrale. L’esame consente allo psicologo (con formazione in ambito neuropsicologico) di essere parte di un processo diagnostico all’interno di un equipe interdisciplinare.

Lo scopo della neuropsicologia, laddove sia possibile, è quello di riabilitare i deficit cognitivi e le correlate implicazioni di tipo psicologico che derivano da patologie a carico del sistema nervoso centrale.
La condizione delle funzioni cognitive superiori influisce enormemente sulla qualità della vita di un individuo e dei suoi familiari, ed i deficit a danno di tali funzioni vanno considerati come una delle forme più gravi di handicap che interessano i cittadini, soprattutto nella fascia più anziana.

L’intervento di diagnosi e riabilitazione risulta importante nel contenere gli effetti del decorso della patologia e nel limitare le sofferenze che questo porta a pazienti e familiari.
Un’accurata valutazione neuropsicologica rappresenta un passo indispensabile per una corretta diagnosi delle disfunzioni cognitive superiori. La valutazione può essere accompagnata da altri strumenti diagnostici (valutazione psicopatologica, valutazione neurologica, anamnesi clinica, tac, risonanza magnetica, eeg) in modo da ottenere un’appropriata diagnosi differenziale dello stato di salute dell’utente. Tale diagnosi risulta determinante per un adeguato intervento terapeutico e propedeutica alla stesura di un programma riabilitativo.

 
La neuropsicologia dell’età evolutiva si occupa di sindromi congenite a risvolto neurologico (sindrome di down, williams…) lesioni cerebrali e disturbi di ancora poco conosciuta origine, come: disturbi dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, discalculia),  dell’attenzione / iperattività, difficoltà nel linguaggio, ritardo cognitivo.
Nell’adulto, gli ambiti di maggiore applicazione riguardano le lesioni cerebrali acquisite a seguito di incidenti stradali, ictus, tumori, abuso di sostanze o demenze a carattere degenerativo.
Da segnalare anche le applicazioni della neuropsicologia nel campo del potenziamento cognitivo e della prevenzione (per migliorare le prestazioni scolastiche e lavorative o per rallentare il decadimento delle prestazioni cognitive dovuto all’avanzare dell’età).

  • -L’arteterapia è una forma di terapia espressiva che utilizza il processo creativo dell’arte per promuovere il benessere fisico, mentale ed emozionale delle persone.

Può sorprendere il fatto che l’arte rappresenti uno strumento efficace nel trattamento della salute mentale, ma in realtà questo mezzo espressivo può essere utilizzato per comunicare efficacemente, per superare lo stress, per esplorare diversi aspetti della propria personalità.

L’arteterapia integra tecniche psicoterapeutiche con il processo creativo ed è caratterizzata dalla presenza del movimento, dalla più diretta attenzione per il corpo, da espressioni di tipo non-verbale, dal fare.

Si parte dalla convinzione che la creatività coinvolta nel processo di autoespressione aiuti le persone a risolvere conflitti e problemi, a sviluppare capacità interpersonali, a gestire il comportamento, a ridurre lo stress, ad aumentare l’autostima e la consapevolezza di sé, a raggiungere l’intuizione. L’obiettivo di questo tipo di approccio ha valenza pedagogica, supportiva e riabilitativa.

L’arteterapia può essere usata in vari tipi di disagio come ad esempio:

  • •bambini con difficoltà di apprendimento
  • •situazioni di stress negli adulti
  • •problemi comportamentali e sociali
  • •individui che hanno sperimentato eventi traumatici

Ma in realtà l’arteterapia può essere utilizzata anche in contesti non clinici attraverso laboratori d’arte o laboratori di sviluppo della creatività.  Non c’è bisogno di essere artisti  per utilizzare questo tipo di approccio perchè risulta adatto ad ognuno di noi per esprimere artisticamente pensieri, vissuti ed emozioni

  • -Il counseling psicologicoè uno strumento che attraverso l’uso della relazione facilita lo sviluppo delle risorse personali migliorando la conoscenza di sé.
    L’etimologia del termine counseling ci riporta al significato latino: consulo, relazione, aiutare l’altro. Il verbo inglese “to counsel” invece ci riporta al raccomandare, al consigliare. Se ci soffermiamo però a leggere la definizione della British Association for Counselling appare evidente come la relazione di counseling psicologico non sia improntata al dare consigli, bensì a:
  • •Aiutare l’altro a trovare la “sua strada” e se stesso
  • •Aiutarlo ad essere consapevole dei motivi delle sue difficoltà
  • •Non essere interessato a giudicare l’altro (sospendere il giudizio) ma essere interessato a conoscerlo
  • •Fargli scoprire le sue risorse interne
  • •Rispettare le sue convinzioni e i suoi valori
  • •Resistere al tentativo dell’altro di ottenere consigli

La definizione di Counseling secondo la British Association for Counselling è la seguente: “Il counseling psicologico è un uso della relazione abile e strutturato che sviluppi l’autoconsapevolezza, l’accettazione delle emozioni, la crescita e le risorse personali. L’obiettivo principale è vivere in modo pieno e soddisfacente. Il counseling può essere mirato alla definizione e soluzione di problemi specifici, alla presa di decisioni, ad affrontare i momenti di crisi, a confrontarsi con i propri sentimenti ed i propri conflitti interiori o a migliorare le proprie relazioni con gli altri. Il ruolo dello PSICOLOGO counselor è quello di facilitare il lavoro dell’utente in modo da rispettarne i valori, le risorse personali e la capacità di autodeterminazione.”

Il counseling psicologico non è una forma di psicoterapia, da esso infatti differisce per obiettivi, modalità di attuazione, tempi e metodi.

Il counseling psicologico è un intervento, solitamente breve e con obiettivi focalizzati, rivolto alla promozione del benessere piuttosto che al disagio o disturbo, diretto a quelle persone che tuttavia necessitano di svolgere un percorso mirato su una specifica area della propria vita o su un particolare problema che in un certo momento richiede il supporto specialistico. Tali aree possono essere quelle affettive, quelle sociali, quelle lavorativo-professionali ecc.

Il counseling psicologico può quindi essere definito come colloquio di supporto, nel quale la persona riflette e condivide con lo psicologo circa tematiche personali ed emotivamente rilevanti per il soggetto stesso, e nel quale quest’ultimo viene “aiutato ad aiutarsi” a gestire le sue difficoltà, utilizzando cioè le proprie risorse personali senza dipendere da prescrizioni e consigli forniti dall’esterno.

L’intervento di counseling psicologico svolto da uno psicologo o uno psicoterapeuta si differenzia da quello svolto da altro operatore non laureato o laureato in altre discipline per l’esperienza, la formazione e la professionalità di chi lo svolge.

Il counseling psicologico rappresenta un supporto limitato nel tempo che pone al centro della propria attenzione l’analisi della situazione problematica attuale portata dal soggetto.