Psicologia Applicata

Training Autogeno

Posted on April 21st, 2014 in tutta l'area clinica

Il Training Autogeno (TA) è una tecnica di rilassamento psicofisiologica, sperimentata dal neurologo e psichiatra berlinese J.H. Schultz nel 1932 che la definì come “un metodo di autodistensione da concentrazione psichica“, utile per riuscire a produrre modificazioni a livello fisiologico e psichico in chi la pratica.

L’efficacia del Training Autogeno è stata dimostrata da numerose ricerche scientifiche condotte fin dall’epoca della sua ideazione. Attraverso il costante allenamento (Training), permette di recuperare la naturale capacità di rilassarsi spesso compromessa da ritmi frenetici e stressanti e aiuta a migliorare il contatto con il proprio corpo per un maggior benessere psicofisico. Questo particolare stato di coscienza, inoltre, si genera da sé.

Lo schema sequenziale che il Training Autogeno prevede è composto da sei esercizi, di cui i primi due di base, e i restanti quattro complementari:

- Esercizio della pesantezza (produce il rilassamento dei muscoli)
- Esercizio del calore
 (comporta un rilassamento, e quindi una vasodilatazione, dei vasi sanguigni)
- Esercizio del cuore
 (permette un miglioramento della funzione cardiovascolare)
- Esercizio del respiro
 (produce un miglioramento della funzione respiratoria
- Esercizio del plesso solare
 (apporta un aumento del flusso sanguigno negli organi interni)
- Esercizio della fronte fresca
 (permette una leggera vasocostrizione nella regione encefalica)

Ad essi possono aggiungersi gli esercizi supplementari (volto, occhi, spalla-nuca), gli esercizi anticipatori e le formulazioni di proponimenti.



L’obiettivo del training autogeno è quello di sperimentare stati di rilassamento via via sempre più profondi, in modo che ci si possa sentire sollevati dalle tensioni quotidiane e che si possa ripristinare e mantenere l’equilibrio dei processi e degli stati fisiologici e psicologici, ogni qual volta l’organismo rilevi segnali di sovra-attivazione quali: sensazione soggettiva di ansia, tensione e rigidità muscolare, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, affaticamento precoce, scarso controllo delle reazioni emotive, difficoltà di concentrazione/distraibilità, pensiero fisso negativo. 
Tale obiettivo sarà raggiunto attraverso un approccio che includerà sia il livello corporeo (canali sensoriali, sistema muscolare, sistema cardiocircolatorio, sistema respiratorio), sia a livello mentale (processi immaginativi).
Gli effetti diretti del Training Autogeno sull’individuo si possono così riassumere: utile aiuto nei casi di disturbo del sonno e nei disturbi psicovegetativi in generale (difficoltà di digestione, tachicardia, difficoltà respiratorie di origine ansiosa ecc..), rapido recupero di energie, autoinduzione alla calmaautoregolazione di funzioni corporee involontarie (apparato cardiocircolatorio, respiratorio, viscerale), miglioramento della capacità di concentrazione e delle prestazioni mnemoniche, diminuzione della percezione del dolore (attraverso la modificazione del vissuto di sofferenza), autodeterminazione per mezzo di proponimenti che permettono di superare specifiche difficoltà, introspezione e autocontrollo attraverso l’ascolto del proprio corpo.

Il training autogeno può essere appreso attraverso un percorso individuale o di gruppo.